Alitosi e lingua impaniata

La maggior parte dei soggetti sani adulti, ma anche di neonati, bimbi e adolescenti, soffre occasionalmente da alito cattivo o alitosi.

Circa un quarto degli adulti ne soffre in maniera regolare e continua e spesso l’alitosi di associa a lingua bianca o impaniata. L’alitosi è dovuta solitamente alla macerazione, cioè modificazione delle proteine dai batteri situati nelle varie parti della bocca. Vi sono altre cause, come affezioni che interessano la bocca, le vie aeree superiori, l’esofago e lo stomaco.

 

L’alitosi può essere molto disturbante 

 

Definizione

L’alitosi è un sintomo che si manifesta con un odore dell’alito sgradevole, frequente o persistente.

Il più delle volte questo problema è conseguenza di un’inadeguata o scarsa igiene orale e di affezioni gengivali o periodontali.

 

Parodontite

 

In questi casi, l’alitosi deriva dalla fermentazione di particelle di cibo ad opera di batteri Gram-negativi anaerobi all’interno del cavo orale, che producono composti solforati volatili, come solfuro di idrogeno e metilmercaptano. I microrganismi possono essere presenti nelle tasche periodontali, dentro le gengive oppure si possono depositare sulla parte dorsale posteriore della lingua.

 

 

I fattori che contribuiscono alla crescita eccessiva dei microrganismi, responsabili dell’alitosi, comprendono riduzione del flusso di saliva, ristagno ed aumento del pH salivare; queste condizioni possono essere dovute a malattie delle parotidi, carcinomi orali, sindrome di Sjögren ed assunzione di anticolinergici ed altri farmaci e psicofarmaci che causano secchezza delle fauci.

 

Cancro esofageo 

 

La gengivo-stomatite e la tonsillite possono causare alitosi e si associano a dolore, malessere e cattivo sapore in bocca. La periodontopatia provoca un alito sgradevole e sanguinamento delle gengive, spontaneo o dopo piccoli traumi.

 

Stomatite 

 

Altre cause frequenti dell’alitosi sono l’abitudine al fumo, il consumo di bevande alcoliche e l’ingestione di alimenti particolarmente aromatici (come aglio e cipolla).

 

 

Numerose malattie sistemiche producono sostanze volatili individuabili nell’alito, benché non tutti gli odori siano particolarmente sgradevoli e pungenti. Ad esempio, la chetoacidosi provoca un odore dolciastro o fruttato simile all’acetone; può essere provocata da errori dietetici (abuso di grassi, digiuno o diabete), reazione febbrile, verminosi o sforzi fisici eccessivi.

 

Un segno tardivo dell’insufficienza epatica è, invece, il cosiddetto “fetor hepaticus”, ossia un respiro dolciastro e debolmente sulfureo, accompagnato da tremori, stato confusionale e coma.

 

Stato avanzato di cirrosi epatica ascitica 

 

L’insufficienza renale cronica provoca un odore dell’alito simile a quello dell’urina o dell’ammoniaca; a tale sintomo si associano colorito cutaneo giallastro, stato confusionale, contrazioni muscolari grossolane, ipotrofia muscolare, anuria ed ipertensione arteriosa.

 

In qualche caso, l’alitosi è espressione di un processo digestivo lento ed insufficiente, che compromette la normale trasformazione dei cibi e ne favorisce il ristagno, la fermentazione o la putrefazione intestinale.

 

 

L’alitosi fecaloide è un segno tardivo di occlusione intestinale, spesso preceduta da vomito gastrico e biliare, con dolore crampiforme intermittente in regione periombelicale, distensione addominale, diarrea o stipsi. Nel bambino, una causa comune dell’alito sgradevole è la parassitosi intestinale.

 

Occlusione intestinale 

 

Altre patologie extraorali associate a tale manifestazione sono le infezioni polmonari (es. ascessi, bronchiectasie o corpi estranei). L’alito cattivo può associarsi anche alla presenza di corpi estranei nasali, carcinoma rinofaringeo, infezioni sinusali, diverticolo di Zenker, cancro dell’esofago e dello stomaco.

 

Fattori che interessano la bocca e causano alitosi

Le carie dentali. Le malattie delle gengive. Il ristagno di cibo fra i denti. Bocca con scarsa secrezione salivare. Presenza eccessiva di batteri sulla lingua, dovuta allo spandimento gocciolamento (post nasal drip), catarro che scende nella parte posteriore della gola dai seni nasali e dalla cavità nasale. Infezione della gola con catarro o infezione delle tonsille.

 

 

L’accumulo della placca

L’igiene orale non curata a dovere è la prima causa dell’alito cattivo. Questo comportamento, infatti, consente alla placca di depositarsi sui denti, provocando l’infiammazione e il sanguinamento delle gengive. Il sangue, che resta nel solco gengivale, viene attaccato dai batteri con conseguente produzione di gas responsabili dell’alitosi.

La placca può essere rimossa con un’accurata pulizia con spazzolino, filo interdentale o scovolino. Ma se si è già formato il tartaro, diventa necessaria una seduta di igiene orale da effettuarsi presso uno studio dentistico.

 

La presenza di carie

Le carie sono lesioni dei denti provocate dalla placca che si è accumulata erodendo lo smalto, oltre che dai residui di cibo che rimangono tra dente e dente e vengono attaccati dai batteri producendo cattivo odore.

Inizialmente la carie non produce alcun sintomo, oltre all’alitosi, per cui la presenza di questo problema può essere un campanello d’allarme che spinga a fare un controllo dal Dentista per evitare che la carie diventi troppo profonda e danneggi irrimediabilmente il dente.

 

 

Fattori che interessano le vie aeree e causano difficoltà respiratorie

Sinusite. I Polipi del naso. Secchezza delle vie respiratorie superiori. Corpi estranei. Ostacolato flusso di muco o di aria. Bronchite. Polmonite. Le bronchiettasie (dilatazioni sacculari dei bronchi dei polmoni,) solitamente dovute a infezioni precedenti o congenite o da enfisema.

 

Fattori dipendenti da affezioni dell’esofago e dello stomaco

Queste affezioni sono soprattutto il reflusso acido e di cibo, le gastriti (spesso da Helicobacter Pylori,) e il ristagno di cibo per rallentato svuotamento dello stomaco sia per fattori di tipo neurovegetativo che per eccessiva introduzione di cibo, specie grassi e alcolici.

 

L’alitosi di origine alimentare

L’alimentazione può influire sulla presenza di cattivi odori provenienti dalla bocca. Anzitutto, l’alito cattivo può derivare dall’aver ingerito alcuni alimenti come l’aglio o la cipolla, le cui sostanze maleodoranti vengono espulse dal nostro organismo attraverso la respirazione.

L’alitosi può essere provocata anche da diete – ipocaloriche o comunque squilibrate – che siano in grado di provocare un’alterazione del metabolismo e di conseguenza la produzione di sostanze che possano provocare alito cattivo.

Attenzione quindi alle diete iperproteiche, ricche di latticini, carne e pesce, le cui proteine possono essere utilizzate dai batteri come fonte per la produzione di zolfo, una delle sostanze che più di ogni altra contribuisce a creare alitosi.

 

Alitosi e Malattie

L’alitosi tipica delle infezioni rino-faringee (riniti, sinusiti, faringiti) e di alcune malattie polmonari (bronchiectasia, ascesso polmonare) è dovuta alla presenza di materiale mucopurulento e necrotico. L’alito cattivo può essere anche espressione di una patologia epatica avanzata, ed in questo caso assume un odore simile al pesce (alitosi ammoniacale), o di insufficienza renale (quando ricorda quello dell’urina); più gradevoli sono le esalazioni fruttate della chetoacidosi diabetica.

Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come certi antibiotici, può conferire all’alito un odore poco piacevole.

 

In questi rari, l’alitosi può essere il segno di un problema significativo di salute generale, e questo non dovrebbe essere ignorato (vedi problemi digestivi, problemi epatici, problemi oncologici). Tuttavia, le cause principali si trovano nel cavo orale e possono essere trattate per risolvere il problema.

 

Definizione

L’alitosi è un sintomo che si manifesta con un odore dell’alito sgradevole, frequente o persistente.

Il più delle volte questo problema è conseguenza di una scarsa igiene orale e di affezioni gengivali o periodontali.

In tali contesti, l’alitosi deriva dalla fermentazione di particelle di cibo ad opera di batteri Gram-negativi anaerobi all’interno del cavo orale, che producono composti solforati volatili, come solfuro di idrogeno e metilmercaptano. I microrganismi causali possono essere presenti nelle tasche parodontali attorno agli elementi dentali oppure si possono depositare sulla parte dorsale posteriore della lingua.

 

 

I fattori che contribuiscono alla crescita eccessiva dei microrganismi responsabili dell’alitosi comprendono riduzione del flusso di saliva, ristagno ed aumento del pH salivare; queste condizioni possono essere dovute a malattie delle parotidi, carcinomi orali, sindrome di Sjögren ed assunzione di anticolinergici ed altri farmaci che causano secchezza delle fauci.

La gengivostomatite e la tonsillite possono causare alitosi e si associano a dolore, malessere e cattivo sapore in bocca. La periodontopatia provoca, invece, un alito sgradevole e sanguinamento delle gengive, spontaneo o dopo piccoli traumi.

Altre cause frequenti dell’alitosi sono l’abitudine al fumo, il consumo di bevande alcoliche e l’ingestione di alimenti particolarmente aromatici (come aglio e cipolla).

Numerose malattie sistemiche producono sostanze volatili individuabili nell’alito. La chetoacidosi provoca un odore dolciastro o fruttato simile all’acetone; può essere provocata da errori dietetici (abuso di grassi, digiuno o diabete), malattie febbrili, parassitosi o sforzi fisici eccessivi.

Un segno tardivo dell’insufficienza epatica è, invece, il cosiddetto “fetor hepaticus”, un odore dolciastro e sulfureo, accompagnato da flapping tremor, stato confusionale e coma.

L’insufficienza renale cronica provoca un odore dell’alito simile a quello dell’urina o dell’ammoniaca; a tale sintomo si associano colorito cutaneo giallastro, stato confusionale, contrazioni muscolari grossolane, ipotrofia muscolare, anuria ed ipertensione arteriosa.

In qualche caso, l’alitosi è espressione di una maldigestione, che compromette la normale trasformazione dei cibi e ne favorisce il ristagno, per il rallentato transito, con fermentazione e putrefazione intestinale.

L’alitosi fecaloide è un segno tardivo di occlusione intestinale, spesso preceduta da vomito gastrico e biliare, con dolore crampiforme in regione periombelicale, distensione addominale, diarrea o stipsi. Nel bambino, una causa comune dell’alito sgradevole è la parassitosi intestinale.

Altre patologie extraorali associate a tale manifestazione sono le infezioni polmonari (es. ascessi, bronchiectasie o corpi estranei). L’alito cattivo può associarsi anche alla presenza di corpi estranei nasali, carcinoma rinofaringeo, infezioni sinusali e diverticolo di Zenker.

Ecco un elenco di possibili cause di Alitosi:

  • Acalasia esofagea
  • Acetonemia  Acidosi metabolica
  • Adenoidi ipertrofiche  Adenoidite
  • Ascesso gengivale  Ascesso Polmonare
  • Bronchiectasie  Calcoli Tonsillari  Carie dentale
  • Chetoacidosi alcolica  Chetoacidosi diabetica
  • Colite  Sindrome dell’intestino irritabile   Colite Spastica
  • Diabete  Diverticoli esofagei  Diverticolo di Zenker
  • Epulide

L’epulide è una lesione benigna, di tipo proliferativo (pseudo-tumorale), che si sviluppa sul margine gengivale. E’ determinata da processi infiammatori cronici, che s’instaurano nel tessuto connettivo della gengiva o del parodonto; tale infiammazione può essere dovuta a traumi, irritazioni croniche (es. azione di tartaro e carie) o a terapie protesiche.

 

 

Questi insulti irritativo-infiammatori determinano una reazione iperplastica, caratterizzata dalla tendenza alla distruzione dei componenti cellulari presenti nella mucosa gengivale, che può estendersi fino a coinvolgere il tessuto osseo sottostante.

La scarsa igiene orale è un fattore predisponente la patologia. Inoltre, l’epulide si riscontra con una certa frequenza in presenza di alcuni squilibri ormonali (es. durante la gravidanza).

L’epulide è un granuloma reattivo che può assumere l’aspetto di un nodulo di colorito rosso-bluastro; altre volte si presenta come un’escrescenza irregolare sulla mucosa gengivale.

 

Ulteriori cause di alitosi

Faringotonsillite   Fibrosi Cistica con secchezza delle fauci

Gastrite   Gengivite    Indigestione       Insufficienza renale

Occlusione intestinale    Parassitosi / Ossiuriasi

Parodontite   Parotite   Polmonite   Pulpite dentale    Rinite

Sindrome di Sjögren (Sindrome sicca)   Sinusite   Tonsillite   Ulcera peptica

 

Come può essere trattata l’alitosi?

Poichè l’alito difettoso è causato quasi sempre da un problema nella bocca, è utile consultare, oltre che il proprio Medico curante, anche un Dentista. Questi eseguirà ogni trattamento dentale necessario per eliminare la malattia ed evitare il ristagno di alimenti. Se il Dentista non riscontra alcuna causa plausibile, si devono interpellare altri Medici Specialisti. Tra gli Specialisti da consultare, è bene considerare il Gastroenterologo; o può essere necessario farsi vedere e assistere in una clinica che sia specializzata in questo campo specifico. Alcuni Pazienti fanno dell’alitosi un problema eccessivo, sociale e psicologico, nel qual caso uno Psicologo può aiutare ad individuare il problema che sottende questo disturbo.

 

Che cosa potete fare voi stessi per l’alitosi

Mantenete un livello alto di igiene orale e dentale. Oltre alla spazzolinatura dei denti, è importante usare il filo interdentario. Può essere usato un pulitore della lingua. Ma non sempre tutto ciò è efficace. Usate un colluttorio suggerito igieniizzante, a base di clorexidina, consigliato dal vostro Dentista o Farmacista. Il momento migliore di usarlo è appena prima dormire. Abbondate nell’assunzione di liquidi come l’acqua o tisane, evitate un eccesso di caffè e spezie. Pulite bene la vostra bocca, specie dopo il consumo di latticini, di pesce e di carne. Se avete la bocca asciutta, usate gomma da masticare senza zucchero, ma con attenzione. Anche i chewing gum allo xylitolo lasciano residui tra i denti. Mangiate le verdure fresche e ricche di fibre. Fissate appuntamenti regolari con il vostro Dentista per fare la pulizia dei denti.

Norme dietetico comportamentali per contrastare l’alitosi

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